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Disturbo da accumulo

Cos'è e quanto è diffuso

Il disturbo da accumulo (o Disposofobia) si contraddistingue per una sistematica incapacità di liberare i propri spazi da un qualsiasi oggetto, cui si accompagna a volte una sfrenata pulsione ad acquisirne altri.

Acquistati o recuperati in altro modo, i nuovi averi vengono visti come irrinunciabili, "un'affare" o aggiunti per averne una "scorta". E' utile poi notare che non vi è una tipologia specifica di oggetti, si passa dal giornale del mese precedente, agli generi commestibili, o addirittura agli animali domestici. 

L'asimmetria che si viene a creare, porta nel tempo all'esaurimento di ogni spazio fisico, fino ad arrivare all'impossibilità di condurre le normali attività quotidiane come dormire, lavarsi o cucinare, con gravi ripercussioni sulla persona e i propri familiari, cui possono seguire problemi lavorativi ed economici. 

Oltre a ciò si nota un progressivo isolamento della persona, anche nei suoi rapporti più stretti, caratterizzati da vergogna e rabbia.

L'instaurarsi di questo circolo vizioso porta ulteriori problemi se la persona è in età avanzata. Se infatti non si accetta di far entrare altri nei propri spazi, anche solo per le comuni riparazioni o per le pulizie, si avrà presto un deterioramento riguardo all'igiene, ed aumenteranno il rischio di incidenti e cadute dovute agli spazi ristretti e la possibilità di incendi.


Se l'accumulo è il fenomeno manifesto, vi sono vari aspetti disfunzionali che alimentano questo modus operandi:
 

1 Difficoltà in alcune funzioni base (categorizzazione, pianificazione, decisione, memoria)

Chi ha un disturbo da accumulo ha:

  • difficoltà a categorizzare i propri beni (ad esempio, decidere ciò che ha valore e ciò che non ne ha)
  • difficoltà a prendere decisioni su cosa fare con tali beni
  • difficoltà a ricordare dove sono le cose (spesso vuole mantenere tutto in vista in modo da non dimenticare)

 

2  Idee particolari sui propri beni

Chi ha un disturbo da accumulo:

  • sente un forte senso di attaccamento emotivo nei confronti dei propri beni (ad esempio, un oggetto potrebbe essere avvertito come unico, una parte della persona o della sua storia)
  • si sente responsabile per gli oggetti e a volte pensa che le cose inanimate abbiano dei sentimenti
  • sente il bisogno di mantenere il controllo sui propri beni (e quindi non vuole che nessuno tocchi o sposti tali oggetti)
  • è preoccupato di dimenticare le cose (e usa gli oggetti come promemoria visuale)

 

3  Stress emotivo connesso all’eliminazione

Chi ha un disturbo da accumulo:

  • si sente molto ansioso o turbato quando si tratta di prendere una decisione su cosa eliminare
  • ha un tratto perfezionistico che determina la paura di prendere la decisione sbagliata su cosa tenere e cosa buttare via
  • controlla le proprie sensazioni di disagio, evitando di iniziare il compito di eliminazione e rimandando il compito

 

Epidemiologia

 

Circa la diffusione del disturbo numerosi studi collocano la disposofobia come presente tra il 2 e il 5% della popolazione generale, una percentuale significativamente più alta rispetto all’incidenza di altri disturbi come il disturbo ossessivo compulsivo, il disturbo di panico e la schizofrenia. La tendenza all’accumulo spesso inizia durante l’infanzia o l’adolescenza, ma di solito non ha manifestazioni severe fino all’età adulta. La tendenza all’accumulo si presenta spesso nelle famiglie dove sono presenti altri disturbi, come depressione, ansia sociale, disturbo bipolare, ecc. La maggior parte delle persone con accumulo compulsivo può indicare almeno un altro membro della famiglia con lo stesso problema. Studi di tipo genetico suggeriscono che una regione del cromosoma 14 sia legata al comportamento di accumulo in queste famiglie.

Una domanda che prima o poi emerge sempre quando si parla di disposofobia è come sia determinabile il confine tra normalità e patologia, anche considerando che spesso l’accumulatore vive il suo disturbo in modo inconsapevole. Qualcuno si chiede “in fondo la disposofobia non è una forma di collezionismo estremo?”. Tutti in qualche fase della vita hanno la sensazione di accumulare troppa roba e molti sono dei collezionisti di qualche cosa, ma quando il disturbo interferisce con la vita lavorativa, familiare e sociale della persona si può parlare di manifestazioni di rilievo clinico di per sé sufficienti a tracciare una demarcazione sostanziale.

 

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